Negli ultimi articoli è stato sempre parlato dei diversi conflitti tra il mondo di internet e la normativa sulla privacy e di come quest’ultima sia in molti casi violata, soprattutto alla luce del nuovo Regolamento europeo 679/2016.
Se infatti è vero che con l’avvento del web, e ancor di più con la nascita delle diverse piattaforme e community dove poter condividere i nostri contenuti, dalle foto ai semplici commenti e pensieri, c’è stata una grande rivoluzione tecnologica e un accorciamento delle distanze fisiche che dividono i diversi utenti, è anche vero che la privacy che prima ci distingueva è andata svanendo.
In particolar modo, Google, il colosso statunitense, il motore di ricerca più famoso al mondo, controlla da sempre i suoi utenti nella loro navigazione. Specificatamente Google, mette in atto quel meccanismo denominato “profilazione” che permette di raccogliere e immagazzinare tutte le attività svolte sul web da un utente e poi posizionarlo in uno dei “gruppi di comportamento”. Un esempio pratico di questa profilazione è la pubblicità comportamentale che, detta in sintesi, è la pubblicità di uno o più prodotti che un utente ha appena cercato e guardato di una specifica marca su un altro sito web.
È però del 4 marzo 2021 la notizia secondo cui Google, dal 2022 cesserà ogni forma di profilazione e “pedinamento” degli utenti in merito alla pubblicità online. Con questa novità assoluta ci sarà una svolta, definibile storica, nel mondo di internet ma anche in quello del marketing digitale: partendo dal presupposto che la nostra privacy è fondamentale ed è importante preservarla, è necessario anche proteggere quella che ormai oggi è diventata la nostra economia ovvero l’advertising online. Molte aziende utilizzano come business model proprio quello di procacciare i clienti o fruitori del servizio da loro offerto tramite inserzioni sul web e i dati lo confermano, nel 2020 sono stati spesi e investiti 3,280 miliardi di euro nel digitale. Ma è già stato pensato a tutto: prima dell’annuncio è stato studiato un metodo alternativo di profiling che prevede l’utilizzo dell’AI (Artificial Intelligence) il cui funzionamento permetterebbe di ricavare i quei dati degli utenti vantaggiosi per fini pubblicitari e in ogni caso sempre senza condividerli esternamente.
Si attende con ansia questo progetto che porterà sicuramente più diritto di privacy all’utente, senza però far rinunciare alle imprese quel guadagno ricavato dalla pubblicità online.
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Dual Solution S.r.l.
Dott.ssa Roberta Girardi
Vittorio Veneto, 22 marzo 2021
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