(da Il Sole 24 Ore del 19.01.2021)
Fastweb e Iliad hanno rivolto un esposto all’Agcom sul caso ho.Mobile per accertare la commissione di condotte anticoncorrenziali da parte della compagnia telefonica.
La telco low cost del gruppo Vodafone, infatti, a seguito del data breach di cui è stata recentemente vittima (a fine dicembre scorso, NdR), ha applicato - a suo dire, al fine di garantire la tutela dei propri clienti - un unilaterale cambiamento di codice Iccid della Sim degli utenti vittime del furto di dati. Sarebbero infatti stati rubati dati personali (numeri telefonici, dati anagrafici) poi venduti sul dark web.
La pratica ha però causato rallentamenti e difficoltà nella migrazione verso altri operatori, scelta presa da molti utenti a seguito dell’attacco informatico.
Da qui è partita la segnalazione di Fastweb e Iliad, che hanno ravvisato nella condotta di ho.Mobile una violazione delle regole in materia di concorrenza. L’esosa pratica impedirebbe infatti la portability in tempi rapidi verso altri operatori, per il cui espletamento è richiesto il codice Iccd di origine. Pare infatti che il 70% delle pratiche di portabilità verso Iliad e Fastweb non sia andato a buon fine. Ma potrebbe profilarsi anche un’ipotesi di asimmetria informativa, dal momento che la telco avrebbe modificato la Sim dei clienti vittime, unilateralmente, dandone comunicazione con un semplice sms, pratica che potrebbe dare adito a fenomeni di customer retention, ossia il trattenimento della clientela.
E’ atteso in questi giorni il parere dell’Agcom sulla vicenda. Si tratta di un interessante caso che solleva ancora una volta la questione della tutela del consumatore quale parte debole, destinatario di decisioni unilateralmente prese dalle aziende e non negoziabili.
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