Lunedì 14 febbraio 2022 è stato approvato un nuovo decreto del MITE in cui sono state confermate le previsioni dei giorni scorsi, ma si dovranno attendere i canonici 30 giorni.
È stato modificato il prezzario che, quindi, esclude dai costi omnicomprensivi i costri extra e l’IVA.
Per chi sta avviando le opere, è opportuno valutare se congelare il vecchio regime, o presentare una nuova Cilas.
Dal nuovo prezzario saltano le colonnine di ricarica e gli impianti fotovoltaici.
Si riscontra, però, un incremento lineare dei valori pari al 20% per tutti i casi, con la sola eccezione dei cappotti termici nelle zone più fredde, per i quali è prevista una crescita del 30% rispetto agli importi del 2020.
Tuttavia, è prevista una fase transitoria di trenta giorni per l’entrata in vigore, durante la quale chi vuole congelare la propria situazione avrà la possibilità di presentare un titolo edilizio. E, finalmente, la conferma che “i costi esposti in tabella si considerano al netto di Iva, prestazioni professionali, opere relative alla installazione e manodopera per la messa in opera dei beni”.
Questi elementi, quindi, restano fuori dai massimali.
Per approfondimenti si rimanda all’allegato A del decreto.
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