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BONUS EDILIZI: LE FRODI AMMONTANO A 5,6 MILIARDI

Nel corso del suo intervento al Quirinale davanti al presidente della Repubblica, il comandante generale della Guardia di Finanza, Giuseppe Zafarana ha comunicato nel suo report quanto rilevato negli ultimi mesi dalle indagini della Guardia di Finanza.

Rispetto al precedente aggiornamento, datato febbraio 2022, sulle attività investigative sui crediti d’imposta, svolte in collaborazione con l’agenzia delle Entrate, c’è stata una crescita: all’epoca le frodi erano arrivate a quota 4,4 miliardi. «Nell’arco di pochi mesi abbiamo attivato su tutto il territorio nazionale una serie di investigazioni che ci hanno consentito di accertare complessivamente crediti fiscali fittizi per 5,6 miliardi». Di questi, «2,5 sono stati sequestrati e, purtroppo, 2 miliardi sono stati monetizzati». La maggiore incidenza di illeciti continua ad essere registrata sul bonus facciate. Anche se dai numeri si nota un raffreddamento delle frodi. A febbraio, ad esempio, i sequestri erano 2,3 miliardi. Sono, quindi, rimasti stabili. Così come non c’è stata un’esplosione dei crediti indebitamente monetizzati. Segno che la forte stretta degli ultimi mesi, pur portando molti problemi al mercato, ha ridotto il numero di reati. Proprio sul fronte dei problemi, ieri mattina la commissione Industria di Palazzo Madama ha approvato una risoluzione che si fa carico dell’allarme che, ormai da settimane, arriva da tutta la filiera delle costruzioni. Nel testo, soprattutto, si vincola l’esecutivo a fare due cose. In primo luogo, è molto importante intervenire sullo sblocco del meccanismo della cessione del credito al fine di garantire la loro piena funzionalità andando a sbloccare oltre 5 miliardi fermi nei cassetti fiscali. Il secondo impegno è quello di ampliare la platea dei cessionari, prevedendo la possibilità per le banche di cedere i crediti d’imposta ai propri correntisti corporate.

A testimoniare il crescente grado di preoccupazione di tutto il mercato, proprio ieri si è riunita a Roma la filiera delle costruzioni per denunciare con forza il rischio di default economico determinato dal blocco della cessione dei crediti da bonus edilizi. Un fenomeno denunciato da tempo e causato da continue modifiche legislative che mirano a ridurre il ricorso ai benefici fiscali. Il blocco sta mettendo a rischio la sopravvivenza di imprese e studi professionali, in crisi di liquidità. Per questo motivo, la filiera «fa appello a tutte le forze politiche affinché in sede parlamentare siano trovate soluzioni straordinarie e immediate» e chiede «un incontro nei prossimi giorni con i leader politici».


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Dott.ssa Margherita Susanna



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